La vicenda della recente acquisizione del fondo Bracchi da parte della Fondazione Cicogna-Rampana ETS inizia quasi come un racconto d’altri tempi: un appassionato di antiquariato residente a Polaveno, nei primi anni duemila trova a Brescia presso un robivecchi un piccolo baule di legno e vimini, in buone condizioni, pieno di vecchie carte.
Si rivolge allora ad un conoscente studioso di storia locale valtrumplina. Dalla valutazione emergono documenti che appartenevano al palazzolese Bracchi, personalità di rilievo nel panorama politico-culturale cittadino, sia durante che dopo il fascismo, fino al 1953.
Si tratta di un totale di una settantina di voci diverse, ciascuna delle quali contiene più di un documento che lo studioso ha provveduto a ordinare e digitalizzare, per essere poi acquisito dalla Fondazione Cicogna Rampana.